TUTTI A TAVOLA

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martedì 3 settembre 2013

UN FABBRO SENZA FUOCO


Avere un corpo ci permette di poter imparare tante cose. Possiamo ricordare quello che ci viene detto a scuola, imparare le tecniche di uno sport, possiamo anche acquisire delle abilità per svolgere bene un lavoro. Per tutto questo serve senz’altro sacrificio, una buona dose di pazienza, coraggio di ripartire quando si sbaglia e avere il desiderio di farcela davvero. Però tutto questo non basta. Dobbiamo stare sempre attenti, in tutto quello che facciamo, che non manchi mai l’amore. Perché potremmo saper fare tantissime cose benissimo, ma se non lo facciamo con amore, è come se non sapessimo fare niente.



Una storia per pensare ….
All’epoca dei prodi guerrieri vestiti di ferro, un ragazzo decise di diventare fabbro. Cominciò facendo l’apprendista e imparò velocemente le tecniche del mestiere. Imparò a usare le tenaglie, a battere e modellare il ferro. Era veramente bravo: sapeva forgiare spade magnifiche ed elmi leggeri e resistenti, candelabri eleganti e alte cancellate. Terminato l’apprendistato, trovò lavoro nell’officina del palazzo reale. Tutta la sua abilità nell’uso dei ferri del mestiere, però, si rivelò inutile perché non aveva imparato la cosa più semplice: accendere il fuoco, indispensabile per il suo lavoro.


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